La presenza online di un’azienda è diventata una scelta obbligata, ma non tutti i modi di essere online sono uguali. Alcuni “guru del business” ritengono che un sito web sia superato e che basti una buona pagina social per farsi pubblicità. Questa affermazione è opinabile per vari motivi, in questo spazio abbiamo provato a metterli in fila.

Abbattere gli spazi per ampliare la ricerca

Più di due miliardi di persone nel mondo usano Facebook ed è, oggettivamente, una percentuale altissima. Ma è altrettanto vero che, solo nel 2019, la barra di ricerca di Google è stata utilizzata 62,19 miliardi di volte.

In media, un utente consulta Google circa tre volte al giorno per un totale, a livello di globale, di 3,5 miliardi di ricerche giornaliere. Questo dimostra che quando le persone hanno un bisogno specifico, non si affidano ai social. Secondo uno studio di Jumpshot effettuato nel 2018, il 46% delle ricerche di prodotti inizia su Google, quasi tutta la percentuale rimanente invece, su Amazon.

Un sito web può essere sviluppato con una buona ottimizzazione SEO che, attraverso meta tags, keywords strategiche, dati strutturati e indicizzazione delle immagini, permette all’azienda di comparire tra i primi risultati di ricerca. L’ottimizzazione SEO non è applicabile ai social network.

Una vera Brand Identity

Tutte le pagine social hanno un’interfaccia prestabilita. Si possono aggiungere immagini, video e descrizioni, ma le possibilità di personalizzazione sono comunque limitate. Questo aspetto contrasta lo sviluppo di una vera immagine aziendale, che passa anche dalla scelta di un font, una palette di colori, e di un layout per la distribuzione dei contenuti.

Da un punto di vista più pratico, i social non permettono di aggiungere altre sezioni. Per esempio, non è possibile avere a disposizione un’area dedicata per il login degli utenti, né form per la prenotazione o il pagamento diretto di un servizio senza far ricorso ad applicazioni di terze parti. Anche configurare uno shop su Facebook ha una serie di limiti, e la vendita diretta di articoli non è ancora disponibile (risulta in atto una campagna di tester ma solo negli USA). La funzione del social è quella di reindirizzare l’utente verso un sito o marketplace esterno dove potrà completare l’acquisto. Questo dimostra come usare in sinergia website e pagine social sia una soluzione intelligente.

Un sito web per essere padroni di se stessi

Una pagina social non è di proprietà dell’azienda, ma del social network che la ospita. Di conseguenza, bisogna rispettare sia le regole attuali, che i futuri cambiamenti. Basare tutta l’attività di marketing sui social significa affidare l’intera immagine aziendale ad uno strumento di cui non si conosce l’evoluzione.

Qualcuno potrebbe obiettare che Facebook (per esempio) offre le sue funzioni gratuitamente. Per creare un sito web invece, bisogna acquistare un hosting e un dominio, oltre ad affidarsi a qualcuno che sia in grado di realizzarlo. Questa affermazione è vera a metà, perché se stare su Facebook come utente è da sempre a costo zero, gestire una pagina aziendale senza investire può essere un flop. Raggiungere il pubblico, aumentare i followers, fidelizzare i clienti attraverso contenuti organici, senza creare inserzioni a pagamento, è diventata un’impresa titanica. Essere proprietari di un sito, significa distaccarsi da politiche troppo rigide, gestire in maniera autonoma ogni modifica e poter avviare campagne pubblicitarie su Google Ads.

Questione di immagine (e concorrenza)

Fate un elenco delle migliori aziende presenti sul mercato, di qualsiasi categoria. Dopo, provate a cercarle sul web e vi accorgerete che tutte, senza eccezioni, hanno un sito. A volte si tratta di una semplice vetrina ma il succo è: un’attività affidabile è sempre presente sul web. Si tratta di un contratto implicito con il (potenziale) cliente, un modo per dirgli: ecco, questa è la mia faccia, qualsiasi informazione su di me puoi trovarla qui.

Senza voler scomodare la questione di immagine poi, ce n’è un’altra molto più pratica. Su un sito web c’è un solo protagonista, mentre sui social la concorrenza sgomita. Così mentre un utente è impegnato a scrollare gli annunci di una pagina, potrebbe comparire la pubblicità di un’altra che offre prodotti o servizi simili. Un confronto perenne dal quale non è detto si esca vincitori.

Una buona campagna di social media marketing, una gestione corretta della pagina con contenuti originali e pertinenti, sono armi potentissime che intensificano le possibilità di attrarre clientela. Affiancati ad un sito web consolidano l’immagine e l’autorevolezza del brand, ma devono coesistere. Per David Meerman Scott, famoso economista specializzato in strategie di vendita, “il marketing online non deve essere un’interruzione unidirezionale, ma proporre agli acquirenti il contenuto utile nel momento in cui ne hanno bisogno”.

Ecco perché farsi trovare al momento giusto è il primo step per il successo.