Sempre più aziende scelgono di raccontare i propri prodotti attraverso campagne di video advertising. Ciò che è bene sapere, è che produrre video per i social network è molto diverso dal produrli per altre piattaforme. TikTok e Instagram lottano per offrire i migliori strumenti di monetizzazione: ecco quali sono.

TikTok, il social perfetto per il video advertising

La quasi totalità degli iscritti al social network TikTok appartiene alla generazione Z, cioè i nati dopo la metà degli anni ’90. A quelli che abitano il mondo da più tempo, è probabile che TikTok sembri un posto assurdo, pieno di video-non sense, scadenti o troppo brevi. La realtà, come sempre, è più complessa.

I punti di forza del social cinese sono molti. Il primo, è che offre un alto tasso di variabilità dei contenuti, mantenendo costante l’effetto sorpresa: la riproduzione non si arresta mai e più l’utente si fa trasportare dal loop, più l’algoritmo di TikTok ne apprende le preferenze. Questa funzione elimina i tempi inattivi e aumenta l’interesse di chi guarda. Il cervello è costretto ad immagazzinare una mole di informazioni che, in tempi normali, lo manderebbe in tilt, ed è qui che entra in gioco il punto due. TikTok mantiene basso l’impegno cognitivo richiesto, attraverso video brevi, mai superiori al minuto. La durata media si attesta tra i 15 e i 30 secondi, giusto il tempo di catturare l’attenzione e mantenerla viva. In questo meccanismo, il marketing ha trovato la strategia per farsi notare senza risultare (troppo) invasivo. Gli annunci pubblicitari su TikTok compaiono quando l’utente è già coinvolto e si integrano con i contenuti d’interesse, limitando così la percentuale di skip ads.

TikTok ha da poco creato un’interfaccia business per supportare le imprese, integrando nuove funzioni di lead generation.

Cos’è la lead generation?

La lead generation è una tecnica di marketing che consente ad un’azienda di generare potenziali contatti, attirando solo persone realmente interessate. Se ne parla molto e sembra qualcosa di complicatissimo: in realtà non è altro che un’evoluzione del vecchio marketing telefonico o “face to face”. Se una volta si puntava sulla quantità di contatti da intercettare, ora si punta sulla “qualità”.

La lead generation – cita un articolo sulla newsroom del social network – sarà un aiuto concreto per le aziende di qualsiasi dimensione a creare interazioni per raggiungere i prospect e convertirli in potenziali clienti. Ad esempio per gli utenti sarà possibile compilare con maggiore facilità eventuali form e fornire le proprie informazioni (come nome, e-mail o telefono), segnalando così il proprio interesse per quel particolare prodotto o servizio.

La novità più interessante però riguarda la partnership con il colosso dell’e-commerce Shopify. Questo accordo permetterà ai creatori dei video di vendere direttamente su TikTok, senza piattaforme intermediarie. Sulla carta le possibilità di guadagno sono tante, ma starà alle competenze dei marketers saper sfruttare la feature. Tra i testimonial dell’iniziativa figurano influencer illustri come la modella Kylie Jenner, già pronta a promuovere la linea di cosmetici che porta il suo nome.

Video Reels, la risposta di Instagram a TikTok

Per far fronte all’ascesa di TikTok, lo scorso aprile Instagram ha potenziato i suoi servizi video, aggiungendo a Stories, Live e IGTV la funzione Reels. Si tratta del formato Instagram più ottimizzato per coinvolgimento e copertura. Come tutti i nuovi strumenti digitali, Reels offre un ampio potenziale di crescita ed è alleato perfetto del remarketing, poiché aiuta la segmentazione del pubblico in target.

I Reels sono molto simili ai video di TikTok per durata e caratteristiche, propongono diversi filtri tramite le funzioni di Realtà Aumentata, ospitano fino a 30 hashstag e 2.200 caratteri.  I creatori possono analizzarne le performance attraverso l’account aziendale di Instagram e a breve sarà possibile ottenere metriche condivise anche attraverso i tool Business di Facebook.

È possibile vendere prodotti su Instagram?

La risposta è: sì e no. Su Instagram è disponibile una modalità shopping, che permette ai creatori delle inserzioni di indirizzare gli utenti al proprio store online. È la strategia preferita dalle aziende che si affidano all’influencer marketing, ma anche dai grandi e-commerce di moda, come Asos e Zalando.

Vendere direttamente sul social network non è ancora possibile: la procedura di acquisto in-app è riservata solo agli account aziendali negli Stati Uniti, ma non è escluso che a breve possa arrivare anche in Europa, soprattutto ora che la collaborazione tra Shopify e TikTok ha preso il via.

Il fatto è che i recenti aggiornamenti di Instagram coinvolgono più fronti, alcuni difficili da conciliare. Da una parte, c’è la necessità di proteggere l’alta percentuale di utenti under 18 dalla pubblicità aggressiva; dall’altra, il bisogno di fornire maggiori strumenti agli inserzionisti, cioè i clienti più preziosi. Per affrontare questi importanti cambiamenti, sia Facebook che Instagram stanno offrendo webinar ai professionisti del settore, al fine di istruirli sulle migliori strategie per le campagne pubblicitarie.